Non finiscono i problemi per lo Skate Park di Imperia. A distanza di diversi mesi dall’accordo stipulato con il Comune, il parco non è ancora provvisto di luce. Il consigliere comunale Fulvio Balestra aveva risposto alle lamentele dell’Associazione sportiva dilettantistica “Skate For Fun”, che si occupa del parco, affermando che le istituzioni hanno fatto tutto il possibile e accusando i giovani skaters di averlo ricattato di chiamare i giornali.
Ecco la risposta dell’Associazione “Skate For Fun: “Vista l’ultima uscita del consigliere Balestra, abbiamo ritenuto necessario rispondere. Rispondiamo perché pensiamo che non sia giusto che lui e il comune passino da vittime, addirittura minacciati, come se noi avessimo il potere di minacciare qualcuno. In questa storia non ci sono ricattatori e ricattati ma solamente persone, ragazzi, che stanno ai patti e persone che non ci stanno.
Ci teniamo fin da subito a dire che siamo veramente stufi di fare battibecco sui giornali, e non sappiamo se dopo questo articolo avremo ancora le forze di scriverne un altro, noi siamo sportivi non politici, non è nostra passione fare parole, preferiamo tirarci su le maniche e costruire rampe, impastare cemento, tagliare rovi, insegnare ai più piccoli uno sport che secondo noi ha molto da insegnare (e che tra l’altro è da questo anno divenuto sport olimpico).
È per questo che non abbiamo detto nulla quando l’assessore si è vantato pubblicamente di lavori fatti da noi, ai tempi il comune non aveva fatto niente tolta la recinzione ma noi abbiamo deciso di non rispondere, speravamo che prima o poi i lavori fossero ultimati e che avremmo potuto finalmente continuare la nostra attività in pace.
Gli accordi dopo il trasferimento dall’argine (area che attualmente è sotto sfruttata) erano chiari e sono stati più volte ripetuti pubblicamente: il comune avrebbe provveduto a rendere agibile l’area (quindi a fornirci luce, acqua e recinzione) e a fornirci un rimborso fino ad un massimo di 5000 € (2000 € a carico di TeknoService e i restanti a carico del comune) per i danni subiti alle strutture durante il trasloco. Inoltre il comune si era impegnato a adibire a campetto da basket la parte del campo non occupata da noi, lavori che ovviamente non sono mai stati fatti.
Allo stato delle cose la situazione è la seguente: come ci trasferimmo a Baitè ci fu subito detto che la parte di rimborso a carico del comune non era più disponibile, da qui ne deriva il fatto che abbiamo speso più di 1400 € di tasca nostra e che alcune strutture sono state smantellate riducendo di fatto la qualità dello skatepark; la recinzione, unica opera che il comune ha effettuato a suo carico, non è stata comunque terminate e presenta attualmente dei buchi qua e là; la fontana non è stata ovviamente costruita ma per fortuna ne abbiamo trovata una in mezzo ai rovi durante i lavori di giardinaggio da noi eseguiti; restano quindi solo le luci, di cui tra l’altro ci siamo resi disponibili a pagarne le bollette. Non ci sembra quindi troppo pretenziosa la nostra richiesta, vorremmo solamente che il comune si occupi di farci avere in qualche modo un allaccio, per poter usufruire dell’area anche d’inverno. Ci sembra doveroso, considerato tutto quello che ci è stato promesso, che l’amministrazione rispetti almeno una piccola parte dei patti presi.
Quindi signor Balestra se ci sono associazioni per cui è stato fatto meno di quello che è stato fatto per noi farebbe bene a non sbandierarlo, non vi fa onore. Per quanto riguarda i numeri, è vero siamo pochi e questo per noi è motivo di gran vanto, visto che in pochi abbiamo costruito moltissimo, due skatepark per l’esattezza, e non pensiamo che a Imperia ci siano molte realtà come la nostra.
Non è tanto la negligenza dell’amministrazione nei nostri confronti che ci sconforta, ma è piuttosto il fatto di non poterci mai fidare delle istituzioni, ci abbiamo provato, ci siamo illusi, ma ogni volta che abbiamo abbassato la guardia, ogni volta che si è spento il calderone siamo stati sempre dimenticati, come se la lealtà di parola e il rispetto degli impegni presi non fossero valori importanti, come se fosse normale e scontato affermare cose a caso, sapendo già di non volerle perseguire; tanto per salvarsi la faccia”.